Edema retinico generalizzato in un Gatto Europeo di 3 anni affetto da Fip.
La peritonite infettiva felina ( Fip ) è una malattia virale che colpisce prevalentemente i gatti giovani. E' causta da alcuni ceppi di Coronoavirus ( feCV ).
La maggior parte dei Coronavirus può essere presente nel tratto gastrointestinale dei gatti provocando solo sintomi lievi quali diarrea o blande forme respiratorie. In circa il 10% dei casi si verifica però una mutazione che porta ad un comportamento più aggressivo e provoca una intensa reazione infiammatoria generalizzata. Si riconoscono principalmente due forme di Fip, una forma "umida", più frequente,che si manifesta con versamenti cavitari in addome e/o torace, e una forma "secca" più rara e difficile da diagnosticare. Talvolta l'uveite( un tipo di infiammazaione interna dell'occhio) può essere il primo sintomo della malattia. La Fip in assenza di terapia adeguata ha quasi sempre esito fatale. Ad oggi non risulta alcuna correlazione con il Coronavirus umano.
Differente aspetto del disco ottico tra cane e gatto. La forma triangolare tipica del cane è dovuta alla mielina che avvolge le fibre nervose fino al loro ingresso all'interno dell'occhio.
Nel gatto la mielina si ferma prima, il nervo ottico entra"nudo" all'interno dell'occhio e per questo motivo il disco ottico è rotondo.
Con il termine cataratta viene indicata una qualsiasi opacità del cristallino. Il cristallino è una lente
biconvessa posizionata all'interno dell'occhio dietro l'iride e tenuta in posizione da una serie di legamenti
chiamati fibre zonulari. Questa lente ha la funzione di mettere a fuoco le immagini e con l'avanzare
dell'età tende a presentare un aspetto bluastro dovuto al suo naturale invecchiamento. Questo fenomeno si
chiama nucleosclerosi e non deve essere confuso con la cataratta in quanto la nucleosclerosi non
impedisce la visione così come non impedisce all’oftalmologo di visualizzare le strutture posteriori, in
particolare la retina.
La cataratta consiste in una modificazione del contenuto della lente che diventa bianca e totalmente opaca
e, quando è matura, impedisce sia la visione sia l'esame del fondo oculare. La cataratta si comporta, per
fare un esempio, come un vetro smerigliato, che non blocca il passaggio della luce ma non permette di
distinguere oggetti e ostacoli .
Nel cane è nella maggior parte dei casi di una patologia ereditaria. Altre cause di cataratta possono essere
traumi, malattie metaboliche quali il diabete, malattie infettive che coinvolgono l'occhio ( uveiti ). Un tipo
particolare di cataratta è quella secondaria alla Atrofia Progressiva di Retina ( PRA ).
Si considerano cataratte senili quelle che insorgono tardivamente e cioè dopo i 7 anni nei cani di grossa
taglia, 9 anni nei cani di media taglia e 11 anni nei cani di piccola taglia.
Tra le razze predisposte a cataratta erditaria troviamo: Bolognese,Bulldog,Coker Spaniel, Border
Collie, Barbone, Carlino, Bassotto, Cavalier King,Boxer, Golden retriver, West Highland, Pastore
Australiano, Yorkshire, Siberian Husky, Rottwailer, Shih-Tzu, Shar Pei.
La cataratta, quando è presente da molti anni può condurre gravi complicazioni oculari. Le più frequenti
sono l'uveite cronica lente indotta, il glaucoma, la lussazione della lente e il distacco di retina.
Per queto motivo anche i pazienti che per vari motivi non possono accedere ad una chirurgia devono
essere monitorati regolarmente e trattati farmacologicamente.
Ad oggi non esistono terapie che possano rallentare o far regredire la cataratta.
L'unica cura possibile è l'intervento chirurgico.
L'intervento di cataratta si esegue come per l'uomo mediante facoemulsificazione. Il contenuto del
cristallino viene frantumato tramite ultrasuoni e aspirato,e nella maggio parte dei casi successivamente
verrà impiantata una lente artificiale.
Le percentuali di successo nel cane si attestano intorno all'85-88%, inferiori quindi a quelle riportate per
lo stesso intervento nell'uomo. Questo è dovuto a diversi fattori:
diversa fisiologia dell'occhio ( quello umano è molto più resistente all'infiammazione)
stadio evolutivo della cataratta, che nel cane quasi sempre viene oprerata quando è matura e quindi
molto più estesa e compatta, con tempi di utilizzo degli ultrasuoni
maggiore cooperazione del paziente nel periodo post operatorio sia nell'osservare il riposo assoluto sia nel
osservare scrupolosamente le terapie prescritte. maggiore maggiore
Per andare incontro ad un intervento di cataratta con le migliori prospettive possibili è necessario
compiere alcuni passi essenziali
1. Visita oculistica completa, che permette di stabilire lo stadio di evoluzione della cataratta e lo stato
genereale degli occhi, al fine di valutare la fattibilità dell'intervento. Non tutte le cataratta sono
operabili
2. Visita anestesiologica, durante la quale oltre ad una visita generale completa e un colloquio
anamnestico con i proprietari viene eseguito un elettrocardiogramma.
3. Esami ematochimici completi e ecocardiografia. Questi due accertamenti possono essere eseguiti
tramite il proprio veterinario curante; in questo caso i referti dovranno essere disponibili al
momento della visita anestesiologica.
4. Elettroretinografia (ERG) ed ecografia oculare. L'ERG viene eseguita in sedazione e permette di
escludere la presenza di problemi retinici che renderebbero inutile l'intervento. L'ecografia oculare
si esegue con il paziente sveglio, di solito lo stesso giorno dell' ERG
Per quanto riguarda i pazienti diabetici prima dell'intervento sarà necessario che la malattia sia ben
controllata farmacologicamente dal medico curante.
I soggetti aggressivi o poco collaborativi non sono buoni candidati alla chirurgia perchè la difficoltà a
somministrare le terapia post operatorie può rendere la chirurgia inutile.
La chirurgia si svolge in day hospital e il paziente torna a casa dopo alcune ore. Al momento della
dimissione viene eseguita una prima visita di controllo e nella maggioranza dei casi la visione è già
presente. Nei giorni successivi sarà necessario somministrare colliri e compresse, e utilizzare in maniera
permanente un collare elisabettiano. Le visite di controllo saranno concordate al momento della
dimissiione e saranno inizialmente piuttosto frequenti, (almeno 1 a settimana) per poi diradarsi a partire
dal secondo mese.
Le complicanze possibili sono legate all'eccessiva infiammazione post operatoria ( Uveite ), che può
portare in alcuni casi all'aumento della pressione intraoculare ( Glaucoma) e al distacco di retina. Queste
complicanze possono causare in casi estremi la perdita permanente della visione.
Il buon esito finale dell'intervento, inteso come ripristino e mantenimento della visione a medio e lungo
termine dipende quindi da una situazione di partenza ottimale, dalla buona riuscita tecnica
dell'intervento, e dalla perfetta adesione alle indicazioni terapeutiche e di convalescenza post operatoria.
Zoe è una giovane Shi-tzu che ad appena 6 anni ha già una importante pigmentazione delle cornee. Questo problema, legato in parte ad una scarsa produzione di lacrime , in parte alla conformazione degli occhi, sporgenti e quindi esposti a forte disidratazione ed a irritazione continua da parte dei peli del muso, e in parte ad una vera e propria predisposizione genetica. Insieme a Carlini e ad alcune altre razze brachicefale, gli Shi- tzu difendono le proprie cornee dagli agenti esterni di disturbo producendo pigmento, andando alla lunga a formare sull’occhio un vero e proprio “callo”, che pur rendendolo più resistente ne compromette la funzione visiva.
Il processo di guarigione delle patologie corneali talvolta richiede l’ intervento di neo vasi che nascono e crescono sulla cornea al solo scopo di portare a termine questo compito e successivamente scompaiono. Qui vediamo il processo di riparazione per seconda intenzione di una cheratite ulcerativa. Le due foto a distanza di 8 giorni mostrano la crescita dei vasi sanguigni corneali superficiali che si portano verso il centro.
Ulcera collagenasica in un gatto giovane affetto da herpes virus felino. La collagenolisi è una rara complicanza delle ulcere corneali e si instaura quando gli enzimi rilasciati da alcuni batteri o talvolta da alcune cellule infiammatorie, iniziano a sciogliere lo stroma corneale. La collagenolisi è un processo difficile da invertire e può portare a perforazione del globo in pochi giorni.
La cataratta oltre alla perdita della vista può condurre a diverse complicanze che mettono a rischio l’integrità dell’occhio. L’aumento di permeabilità della capsula della lente permette la dispersione di proteine all’ interno dell'occhio. Queste proteine si comportano come dei veri e propri corpi estranei inducendo una reazione autoimmune. L’infiammazione che ne consegue, definita Uveite lente indotta oltre ad essere dolorosa può a sua volta causare aderenze tra la lente e l’iride(foto). A causa di queste aderenze la pupilla non può più dilatarsi completamente e può instaurarsi successivamente un glaucoma. Non tutte le cataratte sono operabili e non tutti pazienti sono buoni candidati per l’intervento di rimozione della cataratta ma è fondamentale ai primi segni di opacità dell'occhio valutare la situazione ed eventualmente affiancare una terapia farmacologica per limitare i danni .
Il Bouledogue francese è senza dubbio il cane che più frequentemente incontriamo nella clinica pratica oculistica. Complice il buon carattere e l’ espressione simpatica che lo hanno reso il trend del momento ma anche la delicatezza di questi occhioni sporgenti che sono esposti ad un numero di patologie estremamente più elevato di altri “colleghi” canini con una diversa conformazione del muso. Una visita oculistica effettuata precocemente può fornire indicazioni preziose su come prevenire al meglio alcune delle problematiche tipiche della razza che possono manifestarsi già prima dell’anno di età.
Bellissimo giovane Sphynx affetto da un lievissimo entropion del canto laterale.
In questa razza l’entropion e’ la seconda patologia oculare più frequente, preceduta dal sequestro corneale (nigrum).
Cherry eye ( Prolasso della ghiandola della terza palpebra) in un giovane Mastino napoletano. Si tratta della seconda patologia genetica più diffusa in Italia in questa razza di molossoidi.
In alcuni cani appartenenti a razze brachicefale una combinazione tra macroblefaro ed esoftalmo ,causato da una orbita troppo piatta, porta ad una esposizione patologica e permanente del globo oculare che sarà maggiormente esposto a traumi infezioni e prolasso. Quando come in questo caso la sclera è visibile in tutti e quattro i quadranti si tratta di una condizione “grave “.
La cataratta nel cane può avere cause diverse e talvolta presentarsi anche in giovane età. Può essere il sintomo di una malattia che coinvolge tutto l’organismo, come ad esempio quel caso della cataratta diabetica. In alcuni casi si tratta dell’espressione di un difetto genetico mentre dopo una certa età , variabile in base alla taglia, è definita semplicemente “cataratta senile”. Molte cataratte, ma non tutte, sono operabili. Anche nei casi in cui la chirurgia non risulti la prima scelta è importante gestire la cataratta dal punto di vista medico per limitare al massimo le complicazioni. Più a lungo la cataratta è presente all’interno dell' occhio e maggiore sarà la possibilità di complicazioni a medio e lungo termine, quali uveite, glaucoma , lussazione della lente.
Atrofia retinica completa in un bull mastiff affetto da una forma genetica di Atrofia Retinica Progressiva Dominante.
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