Con il termine cataratta viene indicata una qualsiasi opacità del cristallino.
Il cristallino è una lente
biconvessa posizionata all'interno dell'occhio dietro l'iride e tenuta in posizione da una serie di legamenti
chiamati fibre zonulari. Questa lente ha la funzione di mettere a fuoco le immagini e con l'avanzare
dell'età tende a presentare un aspetto bluastro dovuto al suo naturale invecchiamento.
Questo fenomeno si
chiama nucleosclerosi e non deve essere confuso con la cataratta in quanto la nucleosclerosi non
impedisce la visione così come non impedisce all’oftalmologo di visualizzare le strutture posteriori, in
particolare la retina.
La cataratta consiste in una modificazione del contenuto della lente che diventa bianca e totalmente opaca
e, quando è matura, impedisce sia la visione sia l'esame del fondo oculare. La cataratta si comporta, per
fare un esempio, come un vetro smerigliato, che non blocca il passaggio della luce ma non permette di
distinguere oggetti e ostacoli .
Nel cane è nella maggior parte dei casi di una patologia ereditaria. Altre cause di cataratta possono essere
traumi, malattie metaboliche quali il diabete, malattie infettive che coinvolgono l'occhio ( uveiti ).
Un tipo
particolare di cataratta è quella secondaria alla Atrofia Progressiva di Retina ( PRA ).
Si considerano cataratte senili quelle che insorgono tardivamente e cioè dopo i 7 anni nei cani di grossa
taglia, 9 anni nei cani di media taglia e 11 anni nei cani di piccola taglia.
Tra le razze predisposte a cataratta erditaria troviamo: Bolognese,Bulldog,Coker Spaniel, Border
Collie, Barbone, Carlino, Bassotto, Cavalier King,Boxer, Golden retriver, West Highland, Pastore
Australiano, Yorkshire, Siberian Husky, Rottwailer, Shih-Tzu, Shar Pei.
La cataratta, quando è presente da molti anni può condurre gravi complicazioni oculari. Le più frequenti
sono l'uveite cronica lente indotta, il glaucoma, la lussazione della lente e il distacco di retina.
Per queto motivo anche i pazienti che per vari motivi non possono accedere ad una chirurgia devono
essere monitorati regolarmente e trattati farmacologicamente.
Ad oggi non esistono terapie che possano rallentare o far regredire la cataratta.
L'unica cura possibile è l'intervento chirurgico.
L'intervento di cataratta si esegue come per l'uomo mediante facoemulsificazione. Il contenuto del
cristallino viene frantumato tramite ultrasuoni e aspirato,e nella maggio parte dei casi successivamente
verrà impiantata una lente artificiale.
Le percentuali di successo nel cane si attestano intorno all'85-88%, inferiori quindi a quelle riportate per
lo stesso intervento nell'uomo. Questo è dovuto a diversi fattori:
diversa fisiologia dell'occhio ( quello umano è molto più resistente all'infiammazione)
stadio evolutivo della cataratta, che nel cane quasi sempre viene oprerata quando è matura e quindi
molto più estesa e compatta, con tempi di utilizzo degli ultrasuoni
maggiore cooperazione del paziente nel periodo post operatorio sia nell'osservare il riposo assoluto sia nel
osservare scrupolosamente le terapie prescritte. maggiore maggiore
Per andare incontro ad un intervento di cataratta con le migliori prospettive possibili è necessario
compiere alcuni passi essenziali
1. Visita oculistica completa, che permette di stabilire lo stadio di evoluzione della cataratta e lo stato
genereale degli occhi, al fine di valutare la fattibilità dell'intervento. Non tutte le cataratta sono
operabili
2. Visita anestesiologica, durante la quale oltre ad una visita generale completa e un colloquio
anamnestico con i proprietari viene eseguito un elettrocardiogramma.
3. Esami ematochimici completi e ecocardiografia. Questi due accertamenti possono essere eseguiti
tramite il proprio veterinario curante; in questo caso i referti dovranno essere disponibili al
momento della visita anestesiologica.
4. Elettroretinografia (ERG) ed ecografia oculare. L'ERG viene eseguita in sedazione e permette di
escludere la presenza di problemi retinici che renderebbero inutile l'intervento.
L'ecografia oculare
si esegue con il paziente sveglio, di solito lo stesso giorno dell' ERG
Per quanto riguarda i pazienti diabetici prima dell'intervento sarà necessario che la malattia sia ben
controllata farmacologicamente dal medico curante.
I soggetti aggressivi o poco collaborativi non sono buoni candidati alla chirurgia perchè la difficoltà a
somministrare le terapia post operatorie può rendere la chirurgia inutile.
La chirurgia si svolge in day hospital e il paziente torna a casa dopo alcune ore. Al momento della
dimissione viene eseguita una prima visita di controllo e nella maggioranza dei casi la visione è già
presente.
Nei giorni successivi sarà necessario somministrare colliri e compresse, e utilizzare in maniera
permanente un collare elisabettiano.
Le visite di controllo saranno concordate al momento della
dimissiione e saranno inizialmente piuttosto frequenti, (almeno 1 a settimana) per poi diradarsi a partire
dal secondo mese.
Le complicanze possibili sono legate all'eccessiva infiammazione post operatoria ( Uveite ), che può
portare in alcuni casi all'aumento della pressione intraoculare ( Glaucoma) e al distacco di retina. Queste
complicanze possono causare in casi estremi la perdita permanente della visione.
Il buon esito finale dell'intervento, inteso come ripristino e mantenimento della visione a medio e lungo
termine dipende quindi da una situazione di partenza ottimale, dalla buona riuscita tecnica
dell'intervento, e dalla perfetta adesione alle indicazioni terapeutiche e di convalescenza post operatoria.