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 Esame con lampada a fessura (biomicroscopio)

Oculistica
Veterinaria

A cura di
Alessandra Novelli
Medico Veterinario
iscr. Ordine di
Lucca n. 262
Tel. 3474153901
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Edema retinico generalizzato in un Gatto Europeo di 3 anni affetto da Fip. La peritonite infettiva felina ( Fip ) è una malattia virale che colpisce prevalentemente i gatti giovani. E' causta da alcuni ceppi di Coronoavirus ( feCV ).

La maggior parte dei Coronavirus può essere presente nel tratto gastrointestinale dei gatti provocando solo sintomi lievi quali diarrea o blande forme respiratorie. In circa il 10% dei casi si verifica però una mutazione che porta ad un comportamento più aggressivo e provoca una intensa reazione infiammatoria generalizzata. Si riconoscono principalmente due forme di Fip, una forma "umida", più frequente,che si manifesta con versamenti cavitari in addome e/o torace, e una forma "secca" più rara e difficile da diagnosticare. Talvolta l'uveite( un tipo di infiammazaione interna dell'occhio) può essere il primo sintomo della malattia. La Fip in assenza di terapia adeguata ha quasi sempre esito fatale. Ad oggi non risulta alcuna correlazione con il Coronavirus umano.
 
Differente aspetto del disco ottico tra cane e gatto. La forma triangolare tipica del cane è dovuta alla mielina che avvolge le fibre nervose fino al loro ingresso all'interno dell'occhio.

Nel gatto la mielina si ferma prima, il nervo ottico entra"nudo" all'interno dell'occhio e per questo motivo il disco ottico è rotondo.
 
Con il termine cataratta viene indicata una qualsiasi opacità del cristallino.
Il cristallino è una lente biconvessa posizionata all'interno dell'occhio dietro l'iride e tenuta in posizione da una serie di legamenti chiamati fibre zonulari. Questa lente ha la funzione di mettere a fuoco le immagini e con l'avanzare dell'età tende a presentare un aspetto bluastro dovuto al suo naturale invecchiamento.
Questo fenomeno si chiama nucleosclerosi e non deve essere confuso con la cataratta in quanto la nucleosclerosi non impedisce la visione così come non impedisce all’oftalmologo di visualizzare le strutture posteriori, in particolare la retina.

La cataratta consiste in una modificazione del contenuto della lente che diventa bianca e totalmente opaca e, quando è matura, impedisce sia la visione sia l'esame del fondo oculare. La cataratta si comporta, per fare un esempio, come un vetro smerigliato, che non blocca il passaggio della luce ma non permette di distinguere oggetti e ostacoli .
Nel cane è nella maggior parte dei casi di una patologia ereditaria. Altre cause di cataratta possono essere traumi, malattie metaboliche quali il diabete, malattie infettive che coinvolgono l'occhio ( uveiti ).
Un tipo particolare di cataratta è quella secondaria alla Atrofia Progressiva di Retina ( PRA ).
Si considerano cataratte senili quelle che insorgono tardivamente e cioè dopo i 7 anni nei cani di grossa taglia, 9 anni nei cani di media taglia e 11 anni nei cani di piccola taglia.

Tra le razze predisposte a cataratta erditaria troviamo: Bolognese,Bulldog,Coker Spaniel, Border Collie, Barbone, Carlino, Bassotto, Cavalier King,Boxer, Golden retriver, West Highland, Pastore Australiano, Yorkshire, Siberian Husky, Rottwailer, Shih-Tzu, Shar Pei.



La cataratta, quando è presente da molti anni può condurre gravi complicazioni oculari. Le più frequenti sono l'uveite cronica lente indotta, il glaucoma, la lussazione della lente e il distacco di retina.
Per queto motivo anche i pazienti che per vari motivi non possono accedere ad una chirurgia devono essere monitorati regolarmente e trattati farmacologicamente.

Ad oggi non esistono terapie che possano rallentare o far regredire la cataratta. L'unica cura possibile è l'intervento chirurgico.
L'intervento di cataratta si esegue come per l'uomo mediante facoemulsificazione. Il contenuto del cristallino viene frantumato tramite ultrasuoni e aspirato,e nella maggio parte dei casi successivamente verrà impiantata una lente artificiale.




Le percentuali di successo nel cane si attestano intorno all'85-88%, inferiori quindi a quelle riportate per lo stesso intervento nell'uomo. Questo è dovuto a diversi fattori:

 diversa fisiologia dell'occhio ( quello umano è molto più resistente all'infiammazione)
 stadio evolutivo della cataratta, che nel cane quasi sempre viene oprerata quando è matura e quindi molto più estesa e compatta, con tempi di utilizzo degli ultrasuoni
 maggiore cooperazione del paziente nel periodo post operatorio sia nell'osservare il riposo assoluto sia nel osservare scrupolosamente le terapie prescritte. maggiore maggiore

Per andare incontro ad un intervento di cataratta con le migliori prospettive possibili è necessario compiere alcuni passi essenziali
1. Visita oculistica completa, che permette di stabilire lo stadio di evoluzione della cataratta e lo stato genereale degli occhi, al fine di valutare la fattibilità dell'intervento. Non tutte le cataratta sono operabili
2. Visita anestesiologica, durante la quale oltre ad una visita generale completa e un colloquio anamnestico con i proprietari viene eseguito un elettrocardiogramma.
3. Esami ematochimici completi e ecocardiografia. Questi due accertamenti possono essere eseguiti tramite il proprio veterinario curante; in questo caso i referti dovranno essere disponibili al momento della visita anestesiologica.
4. Elettroretinografia (ERG) ed ecografia oculare. L'ERG viene eseguita in sedazione e permette di escludere la presenza di problemi retinici che renderebbero inutile l'intervento.

L'ecografia oculare si esegue con il paziente sveglio, di solito lo stesso giorno dell' ERG Per quanto riguarda i pazienti diabetici prima dell'intervento sarà necessario che la malattia sia ben controllata farmacologicamente dal medico curante.



I soggetti aggressivi o poco collaborativi non sono buoni candidati alla chirurgia perchè la difficoltà a somministrare le terapia post operatorie può rendere la chirurgia inutile.
La chirurgia si svolge in day hospital e il paziente torna a casa dopo alcune ore. Al momento della dimissione viene eseguita una prima visita di controllo e nella maggioranza dei casi la visione è già presente.
Nei giorni successivi sarà necessario somministrare colliri e compresse, e utilizzare in maniera permanente un collare elisabettiano.
Le visite di controllo saranno concordate al momento della dimissiione e saranno inizialmente piuttosto frequenti, (almeno 1 a settimana) per poi diradarsi a partire dal secondo mese.

Le complicanze possibili sono legate all'eccessiva infiammazione post operatoria ( Uveite ), che può portare in alcuni casi all'aumento della pressione intraoculare ( Glaucoma) e al distacco di retina. Queste complicanze possono causare in casi estremi la perdita permanente della visione.
Il buon esito finale dell'intervento, inteso come ripristino e mantenimento della visione a medio e lungo termine dipende quindi da una situazione di partenza ottimale, dalla buona riuscita tecnica dell'intervento, e dalla perfetta adesione alle indicazioni terapeutiche e di convalescenza post operatoria.
 
Zoe è una giovane Shi-tzu che ad appena 6 anni ha già una importante pigmentazione delle cornee.
Questo problema, legato in parte ad una scarsa produzione di lacrime , in parte alla conformazione degli occhi, sporgenti e quindi esposti a forte disidratazione ed a irritazione continua da parte dei peli del muso, e in parte ad una vera e propria predisposizione genetica.
Insieme a Carlini e ad alcune altre razze brachicefale, gli Shi- tzu difendono le proprie cornee dagli agenti esterni di disturbo producendo pigmento, andando alla lunga a formare sull’occhio un vero e proprio “callo”, che pur rendendolo più resistente ne compromette la funzione visiva.





 
Il processo di guarigione delle patologie corneali talvolta richiede l’ intervento di neo vasi che nascono e crescono sulla cornea al solo scopo di portare a termine questo compito e successivamente scompaiono.
Qui vediamo il processo di riparazione per seconda intenzione di una cheratite ulcerativa.
Le due foto a distanza di 8 giorni mostrano la crescita dei vasi sanguigni corneali superficiali che si portano verso il centro.


 
Ulcera collagenasica in un gatto giovane affetto da herpes virus felino.
La collagenolisi è una rara complicanza delle ulcere corneali e si instaura quando gli enzimi rilasciati da alcuni batteri o talvolta da alcune cellule infiammatorie, iniziano a sciogliere lo stroma corneale. La collagenolisi è un processo difficile da invertire e può portare a perforazione del globo in pochi giorni.

 
La cataratta oltre alla perdita della vista può condurre a diverse complicanze che mettono a rischio l’integrità dell’occhio.
L’aumento di permeabilità della capsula della lente permette la dispersione di proteine all’ interno dell'occhio. Queste proteine si comportano come dei veri e propri corpi estranei inducendo una reazione autoimmune. L’infiammazione che ne consegue, definita Uveite lente indotta oltre ad essere dolorosa può a sua volta causare aderenze tra la lente e l’iride(foto).
A causa di queste aderenze la pupilla non può più dilatarsi completamente e può instaurarsi successivamente un glaucoma. Non tutte le cataratte sono operabili e non tutti pazienti sono buoni candidati per l’intervento di rimozione della cataratta ma è fondamentale ai primi segni di opacità dell'occhio valutare la situazione ed eventualmente affiancare una terapia farmacologica per limitare i danni .

 
Il Bouledogue francese è senza dubbio il cane che più frequentemente incontriamo nella clinica pratica oculistica. Complice il buon carattere e l’ espressione simpatica che lo hanno reso il trend del momento ma anche la delicatezza di questi occhioni sporgenti che sono esposti ad un numero di patologie estremamente più elevato di altri “colleghi” canini con una diversa conformazione del muso. Una visita oculistica effettuata precocemente può fornire indicazioni preziose su come prevenire al meglio alcune delle problematiche tipiche della razza che possono manifestarsi già prima dell’anno di età.

 
Il paziente è un giovane cane meticcio di taglia medio-grande che si presenta con cecità improvvisa bilaterale. Esami nella norma, pressione arteriosa sistemica borderline ma non iperteso. Miglioramento fino a risoluzione completa in circa 2 mesi. In foto è presente l'evoluzione di un solo occhio ma il quadro era bilaterale seppur non perfettamente simmetrico.





 
Bellissimo giovane Sphynx affetto da un lievissimo entropion del canto laterale. In questa razza l’entropion e’ la seconda patologia oculare più frequente, preceduta dal sequestro corneale (nigrum).



 

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