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 Oggi un piccolo paziente con prolasso di iride

Oculistica
Veterinaria

A cura di
Alessandra Novelli
Medico Veterinario
iscr. Ordine di
Lucca n. 262
Tel. 3474153901
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Sindrome di Uberreiter ( cheratite cronica superficiale), eredità di qualche antenato Pastore. Brutta a vedersi ma con la terapia adeguata la terremo sotto controllo.

 
I gattini persiani sono molto delicati e gli occhi rappresentano senza dubbio un punto debole.
Questa meravigliosa gattina giovanissima, sta già combattendo contro un ulcera corneale che stenta a guarire.



 
A causa della diminuzione del grasso retrobulbare la palpebra si è arrotolata su se se stessa e i peli sfregano contro la cornea provocando un fastidio costante.
Un piccolo intervento chirurgico permetterà di risolvere il problema.

 
Discoria bilaterale in un Rotwailer di un anno. Anomalia congenita che non si accompagna ad altre alterazioni e fortunatamente non provoca particolare discomfort.



 
Neoplasia iridea in stadio avanzato in una gattina di 10 anni.
Diagnosticato nevo irideo due anni fa, si presenta oggi a visita con l'intera camera anteriore occupata da un sospetto melanoma. L'iride è difficilmente riconoscibile e l'occhio non più vedente.
La pressione nonostante tutto si mantiene normale.

L'indicazione di enucleazione deriva soprattutto dal disagio che sembra mostrare la micia, che manifesta fastidio non appena l'occhio viene sfiorato.
Necessaria comunque una stadiazione con esami del sangue rx toracica e ecografia addominale.

 
Tre settimane post operazione: ulcera collagenasica perforata in un gatto.
Il disco di Biosis suturato è completamente vascolarizzato





 
Si tratta di una patologia a bassa frequenza, con predisposizione di razza riconosciuta in alcune razze nordiche( S. Husky, Saoyedo) e nel Pastore tedesco.Questa patologia si scatena a causa di un disordine dell'immunità che promuove una azione citotossica dei linfociti T verso i melanociti, cutanei ed uveali. Si manifesta con ulcerazioni spesso gravi delle giunzioni mucocutanee ed uveite, anteriore e posteriore che possono portare come esito gravi alterazioni oculari quali cataratta glaucoma e distacco retinico. La prognosi per la visione è solitamente infausta, La sindrome tende ad assumere carattere di cronicità. La terapia si basa su corticosteroidi ed immunosoppressori e punta al contenimento dei sintomi più che alla remissione completa.


 
La massa protrude attraverso il foro pupillare ed è maggiormente evidente dopo dilatazione. La deformazione del foro pupillare permette di ipotizzare la continuità della neoformazione con i tessuti della porzione posteriore dell'iride. Tra i tumori primari intraoculari più frequenti troviamo il melanoma uveale, principalmente proveniente dalla porzione anteriore dell'iride, e l'adenoma-adenocarcinoma dei corpi ciliari.
Tra i tumori secondari è maggiormente rappresentato il linfoma.
 
Lacerazione corneale non perforante, con guarigione per seconda intenzione. La vascolarizzazione presente sia superficiale con pochi vasi ben ramificati, sia profonda con numerosi vasi paralleli, sta migrando verso la zona del taglio per chiudere la lesione. È presente uveite secondaria come si evidenzia dal colore disomogeneo dell' iride e dalla pupilla miotica. Il foro pupillare è regolare e questo suggerisce che non ci sia stata fuoriuscita di umor acqueo. Il taglio si è fermato nello spessore dello stroma corneale.
Si tratta di un cane da caccia e il trauma è avvenuto durante una battuta, causato dalla vegetazione.

 
Collasso della camera anteriore in un gatto colpito da un pallino da caccia. L'iride risulta completamente adesa alla cornea, l'esame con lampada a fessura evidenzia la quasi totale mancanza di camera anteriore. A destra è visibile la zona fibrotica dove il pallino ha attraversato la cornea. Non è più apprezzabile un foro pupillare.

 
Questa gattina ha perso a seguito di un trauma la funzionalità della branca oftalmica del nervo Facciale( VII n. cranico). Questo nervo è responsabile dell' ammiccamento palpebrale.La sua difficoltà a chiudere correttamente l'occhio causa una costante esposizione della cornea che, se non adeguatamente idratata artificialmente, si disidrata e si può ulcerare. I vasi sanguigni stanno comunque cercando di porre rimedio e favorirne la chiusura della lesione.

 
Lacerazione corneale non perforante, con guarigione per seconda intenzione. La vascolarizzazione presente sia superficiale con pochi vasi ben ramificati, sia profonda con numerosi vasi paralleli, sta migrando verso la zona del taglio per chiudere la lesione. È presente uveite secondaria come si evidenzia dal colore disomogeneo dell' iride e dalla pupilla miotica. Il foro pupillare è regolare e questo suggerisce che non ci sia stata fuoriuscita di umor acqueo. Il taglio si è fermato nello spessore dello stroma corneale. Si tratta di un cane da caccia e il trauma è avvenuto durante una battuta, causato dalla vegetazione.

 
Il riflesso oculare può assumere diverse tonalità che variano dal giallo-arancio al verde intenso.
Queste differenze dipendono dalla colorazione del Tappeto Lucido, una struttura specializzata presente sul fondo oculare dei nostri animali e assente invece nell'uomo, deputata a migliorare la visione notturna. Talvolta il tappeto lucido può essere assente anche negli animali, di solito in concomitanza con mantelli di colore chiaro (fondo Sub-Albinotico).
In questo caso il riflesso è dato dai vasi sanguigni dello strato sottostante, i vasi coroidei, ed è rosso( ultima foto).




 
Marcata atrofia dell' iride in un chihuahua di 11 anni. L iride è diminuita di spessore ed in molti punti perforata ma la zona intorno al foro pupillare, dove si trova il muscolo sfintere dell' iride, è ben conservata e permette una normale funzione. Dal foro pupillare e attraverso la iride si vede una cataratta matura.
 
Si definisce descemetocele una ulcera corneale profonda in cui l'unica barriera intatta è costituita dalla membrana del Descemet assieme all'endotelio corneale. Questo sottilissimo strato interno della cornea è formato da fibre elastiche e quando lo stroma anteriore viene eroso tende a spingersi verso l'esterno formando una caratteristica bollicina trasparente, che si evidenzia grazie al contrasto con la zona circostante resa opaca dall'infiltrato edematoso. In questa fase l'occhio è prossimo alla perforazione è qualsiasi brusco movimento, urto o aumento di pressione intraoculare può provocare la rottura della membrana con conseguente svuotamento dell'occhio.
I sintomi di perforazione sono l'improvvisa fuoriuscita di liquido ed il blefarospasmo casato dal dolore intenso. Nella fase pre-rottura è possibile intervenire chirurgicamente con discrete possibilità di recupero della funzione visiva


 
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